Verlan

Verlan, l’envers di l’envers

Molti di voi avranno già sentito parlare di questo gergo super cool utilizzato tra i giovani francesi. Un codice che si è diffuso in particolar modo tra gli anni ’70 e ’90 e che oggi è talmente conosciuto da vedere alcune delle sue parole presenti nel vocabolario classico.

Il Verlan è un argot, ossia uno slang francese. Consiste nel creare delle nuove parole invertendone le sillabe e, nel caso serva, applicando  l’apocope o l’aferesi. La stessa definizione di Verlan deriva dalla verlanisation di l’envers, quindi vers-l’en e infine Verlan. 1

Il Verlan, che molti impropriamente pensano sia nato nelle banlieues parigine come codice utilizzato dalle gang per non farsi comprendere dalla polizia (strategia ormai in disuso vista la popolarità di tale slang) e nonostante sia stato usato a tal fine, è in realtà una tendenza molto antica della lingua popolare. Le prime tracce risalgono al XVI secolo, periodo in cui nella lingua popolare i  Bourbons venivano chiamati Bonbours.3 Sullo stesso avviso sono state riscontrate altre testimonianze nei secoli a seguire. Ma la vera e propria definizione di Verlan, che lo riconosce in quanto pratica diffusa, la si attesta a partire dal 1963, anno in cui lo scrittore Alphons Boudard ne parlerà nel libro La Cerise. 4

La diffusione più importante, però, e la sua affermazione la si avrà durante gli anni ’70 grazie al movimento dei motociclisti Baba Hards, che lo fecero loro linguaggio. Successivamente, l’attenzione portata dai media, dai fumetti, dalle radio e dai film ne decretarono il successo definitivo  dando vita a dizionari e libri su di esso.5

Seppur a primo acchito sembri semplice praticare il Verlan, in realtà  non si tratta di una semplice inversione delle sillabe, ma esistono delle regole ben precise ignorate dai più ma conosciute invece dai giovani delle banlieues, che lo determinano come vero e proprio linguaggio identitario.6

Alcune regole:

Apocope: caduta di una o più sillabe in fine di parola.

Aferesi: caduta di una o più sillabe a inizio parola.

Queste vengono applicate prima di invertire le sillabe al fine di rendere la parola pronunciabile.

Oppure, nel caso di sillaba chiusa, la parola prima di essere invertita subisce un altro passaggio, diventando bisillaba:

Femme=meufa=meuf

Black=blackeu =keubla

Gauche=cheugau =cheug

Père=reupè=reup

Mec =mekeu =keum7

Queste sono giusto delle indicazioni generali, ma esistono molte altre regole indispensabili e basate principalmente sull’aspetto fonetico del francese. In più, non tutte le parole possono essere verlanisées.

Vediamone altre:

Métro= tromé

Musique= zicmu= zik

Pourri= ripou

Taxi= xita= xit

Flic= keuf

Louche= chelou

Énervé=vénère

Bizarre=zarbi

Conclusione

Infine, vi consiglio un film nel quale viene utilizzato il Verlan: La Haine , di Kassovitz. In italiano è L’odio, se non vi interessa il Verlan, vi consiglio di guardarlo lo stesso perché è un ottimo film.

Parlare in Verlan non è di certo cosa semplice, per il momento limitatevi a imparare il francese, a tal proposito, se volete conoscere altre parole o usi particolari del linguaggio informale, leggete questo articolo.

À la revoyure

Anna

1-2-3-4-5-6-  Merle Pierre, Argot, verlan et tchatches, Toulouse, Les Essentiels Milan, 2006.

7- sito: http://monsu.desiderio.free.fr/curiosites/verlan2.html

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