Cosa visitare a Rabat

Quali sono i luoghi principali da visitare a Rabat, capitale del Marocco? Di seguito, potrete trovare qualche spunto per un soggiorno a Rabat.

  • Vista sull'oceano Atlantico dalla Kasbah di Rabat

Rabat è la capitale amministrativa e politica del Marocco, ed è quindi sede ufficiale della famiglia reale.

Città curata e moderna, Rabat è molto diversa rispetto al resto del paese.  Affacciata sull’Atlantico, conserva luce e profumo dell’oceano, e li restituisce in ogni angolo della città creando un’atmosfera di serenità.

Per descrivere Rabat bastano parole semplici, è sufficiente usare l’aggettivo “bella” e poco altro; “bella” la rappresenta così com’è: spoglia da ogni fronzolo, diretta come sono le cose alla luce del sole e onesta nella sua modernità da capitale.

Rabat è un po’ il biglietto da visita del Marocco. Qui ci si accorge veramente del livello di progresso del paese, ma allo stesso tempo è inevitabile non fare il confronto con molte altre zone abbandonate e prive di servizi dell’entroterra marocchino. Qui ci si sente in un’oasi sicura, ed è quindi anche inevitabile non associare questa modernità e sicurezza al fatto che Rabat sia sede della famiglia reale.

I suoi quartieri organizzati e curati fino al minimo dettaglio, propongono edifici residenziali moderni di un bianco luminoso da sembrare appena ridipinti. Questo dettaglio è davvero evidente, le mura degli immobili del centro sono pulite come le pareti di casa.

Anche la medina e i souk sono più contemporanei rispetto a quelli delle altre città, come Fès o Marrakech per esempio. La tradizione è meno presente e i souk sembrano per lo più dei semplici mercati.

Le infrastrutture e i trasporti sono moderni e non mancano ulteriori progetti di ristrutturazione della città.

Il lungo fiume, poi, è pieno di locali e caffè dove rilassarsi per ammirare lo scorrere calmo delle acque e i pescatori che rientrano la sera.

Rabat è come un bravo ospite, ci aspetta sulla soglia per accoglierci a braccia aperte con un largo sorriso scintillante, mirato forse a sviare il nostro sguardo da quello che si trova dietro, o forse per farcelo dimenticare.

Ma è proprio visitando questa città che si ha la definitiva conferma dell’esistenza in Marocco di diverse anime stratificate una sull’altra. Se potete inserirla nel vostro itinerario, io ve la consiglio, è quel pezzo mancante che permette di avere una comprensione globale del Marocco.

  • Rabat, prato verde con mura della città sullo sfondo

Luoghi principali da visitare a Rabat

Torre di Hassan e Mausoleo di Mohammed-V – Gratuito

La torre di Hassan è il principale monumento storico di Rabat. Commissionata nel 1195 dal califfo Almohade Abu Yusuf Yaqub al-Mansur doveva essere il minareto della moschea più grande del mondo. L’opera, però, dopo la morte del califfo (avvenuta tre anni dopo la commissione dell’opera) è rimasta incompiuta. Così la torre che doveva raggiunge gli 86 metri ne raggiunge solamente 44.

Della moschea, oggi, si possono ammirare le vestigia, dove i resti delle colonne incompiute offrono un gradevole spettacolo, specialmente al calar del sole.

Nonostante si insista ad associare l’ideazione e la costruzione di questa torre a quella della Kutubiyya di Marrakech e alla Giralda di Siviglia, le tre opere mostrano delle evidenti differenze che smentiscono qualsiasi genere di influenza o origine conforme. La Torre di Hassan si inscrive pienamente nella tradizione dell’arte almohade, ma si distingue in particolar modo per la scelta delle differenti decorazioni, sulle facciate della torre, che donano maggior dinamicità e movimento all’opera.

Nello stesso luogo si trova anche il mausoleo di Mohammed-V, una tomba reale dove sono sepolti Mohammed-V e i figli Moulay Abdellah e Hassan II. Il mausoleo è in marmo bianco italiano con un tetto a tegole verdi per richiamare la stella della bandiera marocchina. L’interno è abbellito da decorazioni tradizionali.

  • Kasbah Rabat

Kasbah degli Oudaia – Gratuito

La Kasbah degli Oudaia è una fortificazione costruita dagli almoravidi. Edificata a ridosso dell’oceano, offre una vista meravigliosa sull’Atlantico e sulla città di Salé. In origine, la Kasbah si chiamava Mehdiya.  Dopo essere stata sede dei monaci soldati, che partirono per la guerra santa contro i cristiani spagnoli, prese l’appellativo di ribat, ovvero convento fortificato; per poi divenire ribat El Fath e infine designare il nome dell’intera città di Rabat.

Pensata come edificio militare, solo alla fine del XIX secolo, dopo l’insediamento della tribù degli Oudaia, la kasbah comincia ad assumere un aspetto più gradevole e residenziale, adottando poi il nome definitivo in Kasbah degli Oudaia.

Completamente preservata, la Kasbah è un piccolo angolo di paradiso. Calma e ombreggiata, ricorda lo stile andaluso con le sue casette bianche e blu e i decori floreali su ogni balcone.

Vi conviene visitarla di mattina presto per evitare i turisti.

  • Palazzo reale del Marocco

Necropoli di Chella – 70 dirham

La necropoli di Chella è un sito archeologico poco distante dal palazzo Reale. La necropoli venne costruita sui resti di un insediamento romano di notevole importanza.

Dopo aver ospitato l’occupazione da parte di diverse dinastie, dal 1154 rimase disabitata. Un paio di secoli dopo divenne sede delle sepolture reali dei Merinidi prima e degli Almohadi poi. I Merinidi contribuirono in modo cospicuo all’edificazione della necropoli, costruendo le mura, il portale dell’entrata, una moschea, un minareto, una zawiya e diverse sale funerarie.

Luogo di rovine e natura, oggi è sede prediletta dalle cicogne che proprio qui vengono a nidificare.

Io non sono riuscita a visitarla ma mi sento di consigliarla lo stesso, sembra un luogo davvero affascinante.

Il Palazzo Reale-Dâr-al-Makhzen – Gratuito

Completamente in stile islamico, il palazzo di Rabat è residenza ufficiale e amministrativa della famiglia reale dal XVIII sec.

Il palazzo reale… già, se penso a quanto tempo ho impiegato per raggiungerlo, dovendo pure tornarci una seconda volta perché avevo dimenticato i documenti all’ostello, per infine trovarmi ad osservare -a debita distanza  (con tanto di ramanzina da parte della sicurezza reale)- una struttura bensì lussuosa nei suoi metri cubici, ma di un giallognolo panna andata a male da rimembrarmi le colonie estive del litorale adriatico, non lo metterei tra i siti da visitare. 

Detta tra noi, se non avete tempo vi sconsiglio di visitarlo. In sostanza, la visita consiste nel passare attraverso un quartiere di uffici, un giardinetto, un parcheggio, superare una fontana senza acqua per ritrovarsi davanti a un’imponente e sfarzosa porta, dalla quale, come dicevo, bisogna mantenere una notevole distanza. 

Vi consiglio piuttosto l’entrata della sede di Fès, decisamente più bella. Comunque, se volete andarci lo stesso, vi spiego come raggiungerlo. Bisogna entrare dall’Avenue Yacoub al Mansour. Seguite la muraglia che gira tutto attorno al territorio del palazzo dove troverete diverse entrate sorvegliate. Se non ricordo male, si entra dalla seconda porta a destra venendo dal centro di Rabat. Per accedere all’area del palazzo dovete avere un documento e registrarvi presso l’ufficio della polizia. Dopodiché raggiungete a piedi e un po’ a caso il palazzo.

  • Museo arte contemporanea Rabat

Museo Mohammed VI d’Arte Moderna e Contemporanea – 40 dirham

Il Museo Mohammed VI è il primo museo di arte moderna e contemporanea del Marocco.  Il museo conserva un rilevante patrimonio artistico di arte plastica e visuale marocchina comprensivo di opere che vanno dal XX sec. ai giorni nostri. Ospita anche mostre temporanee.

All’interno troviamo, quindi, l’esempio più concreto dell’evoluzione dell’arte marocchina, in particolar modo si noteranno il dialogo aperto con le maggiori correnti artistiche europee e il rapporto mai interrotto con la tradizione del paese. 

Un’attenzione importante è data anche all’arte africana contemporanea attraverso le mostre temporanee.

Villa des Arts – Gratuito

La Villa des Arts, in linea con la tendenza modernizzante della città, è una Galleria d’Arte contemporanea il cui scopo è, appunto, la promozione dell’arte contemporanea, in special modo marocchina, attraverso mostre, conferenze e incontri di ogni genere. 

Quando sono andata, oltre ad aver scoperto le opere dell’artista Najia Mehadji, mi è stato donato gratuitamente il catalogo della mostra.

La città di Salé – Gratuito 

La città di Salé si trova dall’altra parte del fiume Bou Regreg ed è facilmente raggiungibile, sia in taxi sia in tram, passando per l’innovativo ponte Hassan II. A Salé è possibile visitare la terza moschea più grande del Marocco, la Moschea Al Aadam, e la Madrasa d’Abu al-Hassan- 10 dirham

  • Rabat:bambina seduta su una panchina lungo il fiume
  • scogli e oceano Atlantico

Il Faro di Rabat – Gratuito

Dalla Kasbah degli Oudaia potete fare una passeggiata fino al faro e ammirare la costa frastagliata e nera che impatta col blu dell’oceano. Sedetevi sugli scogli e rimanete un po’ ad ammirare l’Atlantico e i pescatori che in equilibrio tra le rocce cercano di acchiappar pesci mentre le onde assalgono ruggenti il litorale.

La Medina e i Souk – Gratuito

La medina di Rabat, protetta dal muro degli Andalusi e dal muro degli Almohade, si trova a ridosso del fiume Bou Regreg, giusto prima dello sbocco nell’oceano. Pur essendo annoverata tra i patrimoni mondiali dell’Unesco, non è né tra le medine più caratteristiche del Marocco né tra le più ricche di tradizione. Anche i souk, come già ho accennato nell’introduzione, sono molto più simili a dei semplici mercati.

  • Rabat: le mura della medina

Conclusione

Se volete scoprire una versione del Marocco più moderna e meno turistica, Rabat è una buona scelta.

Può essere un’ottima meta per un weekend veloce o una breve pausa nel mezzo di un viaggio più lungo.

Ve la sconsiglio però se avete tempi ristretti e state scegliendo quale città scartare. Sicuramente è meglio andare a Fès o Meknes. Ve la sconsiglio anche se è la prima volta che visitate il Marocco, a meno che non abbiate progettato un lungo viaggio, in questo caso inserirla nel vostro percorso vi aiuterà ad avere una visione più ampia del paese.

Anna

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