Perché Chefchaouen è blu?

La città blu del Marocco

  • perché Chefchaouen è blu?

Ne avrete già sentito parlare un’infinità di volte,  l’avrete vista spopolare tra le migliori location per le foto di Instagram, avrete sognato di visitarla o l’avete già visitata sfruttandola come miglior location per le vostre foto di Instagram, ma soprattutto vi sarete chiesti: perché Chefchaouen è blu?

Come voi, anch’io mi sono posta questo quesito e ho cercato di trovare una risposta soddisfacente. In realtà, non esiste un riscontro univoco, ma diverse teorie si fanno concorrenza riguardo al blu della città, di cui nessuna è veramente confermata. Forse, però, questa volta sono riuscita a trovare un responso che più di tutti si avvicina alla realtà…

Ma prima vediamo cosa si dice in giro:

Le teorie più diffuse sul perché Chefchaouen è blu sono due: una concerne l’ambito religioso e l’altra, potremmo dire così, l’ambito artigianale.

La prima attribuisce la scelta di dipingere tutta la città di blu a una questione spirituale ebraica. Tra i fondatori di Chefhcaouen, infatti, sembrerebbe esserci stata una consistente comunità semitica, la quale decise di dipingere le case di blu per avvicinarsi a Dio, in quanto il blu è considerato colore del paradiso.

La seconda, appartenente ai manuali di sapere contadino (e oggi potremmo aggiungerle il connotato di ecologica), afferma che il colore blu delle pareti fu usato, e lo è tuttora, come semplice rimedio contro le zanzare. Per qualche motivo il blu fungerebbe da repellente per questi insetti, che possiamo presumere, a questo punto, invadessero la cittadina di Chefchaouen. Se, in effetti, esistano degli studi oramai datati, i quali sostengono che le zanzare siano attirate dai colori scuri e invece respinte da quelli chiari, questi fanno principalmente riferimento agli abiti indossati e non alle mura di una città, mura che d’altronde sono già chiare nella loro veste bianca. Ma, si sa, i rimedi popolari portano con sé un potere palliativo da essere totalmente inconfutabili. 

Pur essendo entrambe due ipotesi plausibili (forse una più dell’altra), non mi convincevano appieno e, vi dirò, mi avevano anche un po’ delusa. Volevo saperne di più. Così, una volta raggiunta  Chefchaouen trovai l’occasione per rendere partecipe delle mia perplessità coloro che nella città sono cresciuti e ci vivono. Non potevano di certo saperne di più rispetto ai ricercatori storici, ma il patrimonio orale dei loro antenati era un dato con il suo onesto valore d’affidabilità

Parlando con un abitante del posto, quindi, lo informai sulle teorie di cui ero a conoscenza. Gli raccontai quella degli ebrei, lui si mise a ridere e la negò (trattasi di pura competizione religiosa? Chi lo sa). Quando gli raccontai la teoria delle zanzare, mi guardò storto scuotendo il capo. Insomma, mi resi conto che manco le conosceva queste ipotesi. 

Infine, gli chiesi: allora perché Chefchaouen è blu?

  • montagne del rif
  • perché Chefchaouen è blu?

Lui mi diede la risposta che da subito mi parve la più adatta: Chefchaouen è blu a causa del sole, mi disse. Dipinsero la città di blu per alleviare il riflesso accecante del sole sulle pareti bianche delle case. Probabilmente, a causa della sua posizione incastonata nella vallata delle montagne del Rif, il sole la colpisce in modo particolare da creare un riflesso insopportabile.

Perché mi è sembrata da subito la teoria più plausibile? Perché è vera! Le mura della città, nonostante siano dipinte di blu, rinviano un riflesso abbacinante da costringerti a riparare gli occhi. Certo, bisogna dire che i miei occhi sono particolarmente sensibili alla luce, ma appena ho messo piede in città è stata la prima cosa che ho pensato.

Forse anche questa è solo un’invenzione, un’ipotesi tramandata di padre in figlio senza un’origine definita se non nella mente di qualche investigatore in erba. Probabilmente il vero motivo non lo sapremo mai, ma forse neanche ci interessa, ormai il blu di Chefchaouen è diventato molto più di un’iniziativa religiosa o di un rimedio popolare, è un simbolo della città stessa, che la identifica e la rende famosa in tutto il mondo.

I colori di Chefchaouen

Chefchaouen non è solo blu, è azzurra, blu oltremare, cobalto, blu fiordaliso, celeste, color acqua…

Il suo territorio è verde e ocra. Le colline hanno il colore del grano: sono distese di polvere beige con macchie lilla e zone acerbe sparse qua e là.

Il colore, in generale, è un elemento fondamentale di tutto il territorio marocchino. I colori sono talmente netti e vivaci che non creano sfumature tra di loro, ma si differenziano come cose, come oggetti concreti e non possono essere distinti da ciò che rappresentano. Parlando delle montagne dell’Atlas basterebbe dire rosso, verde e lilla. Delle Montagne del Rif, ocra e verde. Parlando del deserto basterebbe dire, ocra, giallo fuoco, giallo oro, arancione, rosso scarlatto, rosso sanguigna, zaffiro.

Pur elencandoli, anche se parlassi di Chefchaouen e del Rif, non avrei ancora detto niente, perché i colori del Marocco non sono qualcosa di visivo, sono degli spiriti, dei simboli parlanti, e se non si hanno davanti agli occhi, non si possono ascoltare. Ora che mi trovo distante, non posso sentirli. Posso solo dire terra rossa, natura verde e cespugli lillà.

Chefchaouen è blu, ma non sarà questa caratteristica particolare a stupirvi, sarà quello che vi dirà il suo blu colpito dal sole, il suo blu dipinto sulla montagna, le sue case ammassate, i tappeti dai vari decori appesi sulle scale dei vicoli, i fiori rossi che spuntano dalle case; il profumo di tajina, il canto di una donna mentre fa le pulizie e la musica di un pianoforte che fuoriesce dalle finestre di quelle mura colorate. Il blu assorbe tutto questo e te lo dice. Ma ora non lo percepisco e neanche voi potete; per vedere i colori del Marocco bisogna andare ad ascoltare cos’hanno da dirvi.

  • vicolo e scale blu della città di chefchaouen
  • cane dorme fuori dalla medina di chefchaouen

La perla blu del Marocco

Chefchaouen è veramente un luogo particolare, addentrarsi nei suoi vicoletti vi darà l’impressione di camminare in cielo. Essendo tutto colorato di sfumature blu, in certi anfratti si crea un’illusione ottica da farli sembrare quasi bidimensionali. 

Il borgo è un luogo davvero rilassante, nonostante sia una meta turistica tra le predilette, per qualche strano motivo ci si disperde abbastanza bene, riuscendo ad apprezzarla nella solitudine e nel silenzio.

Come raggiungere Chefchaouen?

Per raggiungere Chefchaouen sono arrivata da Fès. Di solito, essendo più o meno vicine, nello stesso itinerario s’inseriscono Meknes, Fès e Chefchaoun. Ma la città può essere tranquillamente raggiunta anche da Tangeri.

Ho usato il servizio CTM, vi conviene prenotare prima perché le corriere sono spesso piene. Potete anche tranquillamente usare un taxi collettivo. La corriera non arriva nel centro della città, quindi poi dovrete prendere un taxi. Ve ne sono due tipologie: semplici macchine blu o piccoli furgoncini adatti a salire in montagna.

Per avere ulteriori informazioni su come spostarsi in Marocco, cliccate qui.

Conclusione

Chefchaouen è evidentemente una meta bellissima, ma per quanto mi riguarda, pur avendola molto apprezzata, non è stato un colpo di fulmine. Forse perché così inflazionata, o forse semplicemente perché la sua fama mi aveva molto influenzata, mi ha sicuramente sedotta con la sua magia ma non mi ha travolta con quella potenza arcaica ed emozionale di altre città del Marocco.

Detto questo, resta comunque una di quelle mete da inserire senza alcun dubbio nel proprio viaggio.

Un’altra piccola e interessante città del Marocco da visitare è Essaouira.

Per altre informazioni, contattatemi pure tramite la mia pagina facebook: AnnaGigamondo 

Buon viaggio

Anna

16 commenti
  1. Silvia
    Silvia dice:

    Adoro leggere di tradizioni e leggende e questa in effetti lascia pensare potrebbero essere vere tutte e tree versioni. Resterà in mistero e le versioni continueranno ad essere tramandate di padre in figlio senza forse mia sapere quale sia vera. Chissà magari un qualche libro antico del posto è scritta quella originale

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    • anna
      anna dice:

      Devo dire, però, che è più interessante non conoscere la verità, ascoltare le varie ipotesi e discuterne assieme. Magari, chissà, salteranno fuori altre storie con l’andare del tempo 🙂

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  2. Raffaella
    Raffaella dice:

    Mi hai insegnato tre cose che non sapevo:
    1. non conoscevo questo luogo e non ne avevo mai sentito parlare (colpa mia)
    2. non sapevo che il blu può essere considerato un repellente per le zanzare
    3. non sapevo che il blu (ma avrei dovuto immaginarlo) serve a mitigare i riflessi della luce.
    Risultato? ho voglia di andare a visitare Chefchaouen :))))))

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  3. Moira
    Moira dice:

    Chefchaouen sarà anche inflazionata, ma è affascinante. Che sia una ragione religiosa o più artigianale non ha importanza, la trovo una città allegra e semmai dovessi visitare il Marocco, mi piacerebbe perdermi tra le vie di questa cittadina! Non sono molte le città blu al mondo!

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  4. DM
    DM dice:

    Non sono mai stata in Marocco ma ovviamente sono incuriosita da citt’ come Chefchaouen!! Decisamente la spiegazione del local e la piu attendibile !

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  5. Virginia
    Virginia dice:

    in effetti il fatto che il blu assorbe un po’ del sole e ne evita il riflesso sembra un motivo più che credibile! Come sempre è probabile che la verità stia nel mezzo… magari una volta deciso di coprire il bianco delle case con un colore per ridurre il riflesso hanno poi scelto il blu per motivi religiosi, chissà

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  6. Marina
    Marina dice:

    Anche io conoscevo le teorie dei greci e delle zanzare ma probabilmente la teoria del blu per il sole è la più vera è plausibile!

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  7. anna
    anna dice:

    Me lo sono sempre chiesta per fosse blu in effetti. Direi che la teoria del riverbero del sole mi sembra quella più attendibile. I paesi mediterranei solitamente sono bianchi a causa della calce, utilizzata per disinfettare.

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  8. Claudia
    Claudia dice:

    Vedo spesso su Instagram foto di questa cittadina e mi chiedevo proprio il perché fosse tutta blu! Anche se non è la certezza chi meglio di un abitante può saperne l’origine? Quest’articolo ha appagato la mia curiosità =)

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